In un mondo regolato da continui scambi di flussi reali, costituiti da movimenti di beni e servizi, e di investimenti monetari, la gente è ancora, tuttavia, all’oscuro dei punti principali che reggono l’economia mondiale. Nell’obiettivo di porre fine a questa diffusa disinformazione, Ugo Biggeri e Claudia Vago mettono a disposizione del pubblico di Internazionale le loro conoscenze. Quando si parla di finanza, sorge automatico parlare di rischio, costituito dal prezzo di un’azione: maggiore è il rischio, maggiore sarà il prezzo. Ovviamente è inutile sottolineare la difficoltà nel predire l’andamento di un’azione, cosa che provoca il disinteresse sempre maggiore da parte dei cittadini a questi argomenti percepiti come estremamente ostici. Questo porta la gente a fidarsi ciecamente di esperti, i quali la maggior parte delle volte si preoccupano dei propri interessi a discapito di quelli del cliente. Questo è un meccanismo che può sembrare ovvio, ma che il più delle volte porta alla perdita di importanti capitali. A ciò si potrebbe porre fine con una semplice campagna di educazione finanziaria, anche se persisterebbero in ogni caso numerose insidie, provocate dalla disonestà che contraddistingue i banchieri: succede sovente, infatti, che questi ultimi dichiarino un determinato valore delle azioni della  loro banca, nettamente superiore a quello reale. Questa diffusa ignoranza è anche causata dalla mancanza dei mezzi messi a nostra  disposizione per accedere consapevolmente alle dinamiche finanziarie: manca infatti una corretta educazione impartita nelle scuole italiane. E’ una diffusa credenza, ad esempio, che i soldi, una volta depositati in fondi bancari, restino fermi: è infatti uno dei principali compiti delle banche quello di reinvestire i soldi depositati dai clienti. Non sempre però le società sostenute si pongono fini positivi, come la deforestazione o la produzione di armi. Sarebbe, quindi, conveniente informarsi sui comportamenti tenuti dalla propria banca. Dunque, oltre al fine di difesa dei propri beni, un’educazione finanziaria porterebbe anche a un arricchimento etico. La finanza è, tuttavia, un ambito permeato di mistero, dal momento che molte delle operazioni effettuate dalle grandi potenze economiche sono tenute all’oscuro, in quanto scomode e dannose. In queste condizioni, i cittadini si sentono poco sicuri nell’investimento dei propri beni e sono automaticamente portati ad estraniarsi da questo ambito. Un maggior controllo da parte del governo sui meccanismi interni alle banche porterebbe ad una maggior fiducia da parte dei cittadini ed un conseguente aumento degli investimenti.

Chiara Marchesin e Alessandra Bosia

Liceo classico L. Ariosto e V. Alfieri