Torino, 20 maggio 2017

Le scoperte italiane dimenticate

Per una grande innovazione non basta la tecnologia. Un sistema finanziario e una politica industriale efficienti ed intraprendenti sono ciò che manca ad un paese ricco di risorse e cervelli latenti quale è l’Italia. Questo il problema di una realtà che ha perso il gusto del rischio, forse per la mancanza di orgoglio nazionale, forse per la dimenticanza cronica che avvolge e trascina nell’oblio le grandi menti del nostro passato, ma anche presente. “Siamo un paese senza memoria, siamo un paese senza antenati né posteri perché non ci piace la nostra storia”, afferma Massimo Sideri che, con il suo libro La sindrome di Eustachio tenta di parlare di innovazione scientifica, riportando alla luce le glorie che ci sono state da sempre negate per essere poi attribuite in modo illegittimo ad altri Paesi. In un’Italia intimidita e priva di autostima, le menti brillanti e geniali dei giovani sono brutalmente frenate dalla perpetrata e dogmatica sottomissione alla potenza del resto del mondo.

Grazie alla testimonianza di Francesco Caio, ex product manager della società informatica Olivetti, abbiamo avuto la prova concreta del potenziale della nostra Nazione, che è terreno fertile per l’innovazione in quanto caratterizzata da un valido sistema scolastico che forma personalità promettenti.

Noi, con un po’ di fiducia e coraggio in più, possiamo lasciare il segno e determinare il nostro futuro.

Veronica Ferra, Teresa Fassetta e Marinella Visentini

Liceo Scientifico Grigoletti di Pordenone