“L’immigrazione é un insieme di storie prima che di numeri”
Federica Ramella Bon e Gul Ince le due vincitrici del concorso letterario “Lingua Madre”, dedicato alle donne straniere, raccontano storie di immigrate nel nostro paese.
Gul Ince, originaria della Turchia, studia e lavora nel nostro paese come interprete e traduttrice nel tribunale di Novara. Nel suo racconto “Mare vuol dire Deniz” narra la storia di due ragazze del suo paese , promesse spose dalle famiglie a uomini sconosciuti.
Tra le due ragazze, che non si conoscono e sono costrette a emigrare per seguire i futuri mariti, nasce una profonda amicizia, nonostante siano costrette a separarsi, poiché una emigra in Italia e l’altra in Germania.
Federica Ramella Bon, insegnante nei CTP (Centri Territoriali Permanenti), nel suo “Spazio Arcobaleno” racconta le storie delle donne che seguono il suo corso di italiano.
La classe é lo spazio multicolore e multietnico di chi vuole riscattarsi aiutando i propri figli a integrarsi nel nostro paese: le donne straniere imparano la nostra lingua per poterli supportare nei compiti a casa.
A condurre l’incontro Daniela Finocchi che introduce il concorso letterario con una metafora: la paura per gli stranieri in quanto sconosciuti é come quella che hanno i bambini nei confronti del buio.
Una volta accesa la luce la paura svanisce così come quando si impara a conoscere queste persone, tramiti per realtà diverse e affascinanti.
Matteo Santise
Fuorilegge
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