Mimí è un ragazzino di 12 anni che vive a Napoli: ha occhiali spessi e di colore nero, è alto e magro, ha il viso un po’ smunto; di carattere è timido ed introverso ed è molto legato alla sua famiglia. Possiede strani hobby, tra cui il collezionare necrologi sotto il letto e ha la passione per Spiderman e per i fumetti in generale. Lo scrittore Lorenzo Marone descrive così il protagonista del suo nuovo romanzo Un ragazzo normale, edito dalla Feltrinelli, ambientato a Napoli negli anni ’80. Mimí è di umili origini e vive con mamma, papà, la sorellina Bea e i due nonni, in un piccolo appartamento: a differenza dei suoi familiari parla un italiano forbito e ha sempre avuto un amore per tutto ciò che riguarda la cultura e la conoscenza. Oltre alla vita in famiglia, Mimí instaura un rapporto confidenziale con il suo vicino di casa di nome Giancarlo, che ha 25 anni ed è un giornalista che scrive contro la mafia. Non sa cosa sia la Camorra, tranne che ”è un male che va combattuto” e lo descrive in questo modo al papà che gli chiede di stare lontano da Giancarlo per paura che gli capiti qualcosa. All’atteggiamento omertoso dei familiari si contrappone la voglia di denuncia di Giancarlo verso la quale il ragazzo è orientato maggiormente. Lorenzo Marone ha rivelato che il vicino di casa di Mimí è in realtà Giancarlo Siani, primo cronista ucciso dalla mafia a Torre Annunziata, quattro giorni dopo aver compiuto 26 anni. La presentazione del libro è stata animata dai ”Trejolie”, vincitori dell’ultima edizione del talent show ”Italia’s Got Talent” che hanno letto e interpretato alcuni spezzoni della storia, commentati in seguito dall’autore. Marone spiega che c’è un evidente parallelismo tra i supereroi dei fumetti di cui Mimí è tanto appassionato e gli eroi della vita reale che ogni giorno rischiano la vita combattendo ”in prima linea” contro la criminalità organizzata.
Luca Pasin, Matilde Baiardi
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