“Non toccare la lama del rasaerba quando è acceso”, “Non scaldare esseri viventi nel microonde”, “Non mettere in bocca e mangiare il CD”: non sono frasi di fantasia, ma bensì solo alcune delle istruzioni d’uso di comuni oggetti.
“Che banalità!” penserete, ma, mi dispiace deludervi, qualcuno le combina e proprio per questo ora ci troviamo dei libretti di istruzioni con tali sciocchezze che anche uno scimpanzé della foresta saprebbe evitare. Purtroppo questo dimostra che il nostro tasso di stupidità sta rapidamente salendo e il nostro futuro è sempre più a rischio. È stato proprio questo l’appello fatto da Armand Farrachi nel suo libro “Il trionfo della stupidità”, presentato oggi a Pordenonelegge presso il Palazzo Montereale Mantica.
L’autore, nonché professore in pensione, ha risposto piacevolmente e con un pizzico di simpatica alle domande del presentatore Massimo De Bortoli e del pubblico.
Farrachi ha insistentemente sottolineato quanto la stupidità sia sovrana nel nostro mondo, mostrando come influisca nei vari campi.
L’avvento della tecnologia, considerato l’inizio di una nuova era geniale, non ha fatto altro che incrementare il tasso di ingnoranza, poiché trovandoci bombardati ogni giorno di tantissime informazioni, siamo costretti a riflettere di meno e trattare tutto con più superficialità. A questo va aggiunto il suffragio universale che porta spesso alla vittoria le idee più semplici e capi di stato stupidi, il consumismo di massa, la ricerca di successo, il nuovo sistema educativo basato su grandi tematiche e non più su una linea cronologica, il conformismo e lo sviluppo delle grandi multinazionali, le più grandi nemiche della terra e divoratrici di stupidità.
Insomma sembra proprio che il nostro avvenire possa solo peggiorare, siamo nel corso di una lenta evoluzione che porterà a stermini, guerre, ma speriamo anche in buone novità.
Ora non disperiamo: se non tutte le ciambelle escono con il buco, non tutti i giovani sono “marci e stupidi”. Non temete, finché c’è gioventù c’è speranza!
Gaia Vianello, Liceo “M. Grigoletti” Pordenone
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