Prendere posizione
Ingo Schulze, Vite Nuove. Dieci anni dalla pubblicazione di questo libro e ventisei dalla caduta del muro. Lo scrittore “epico dell’unificazione”, definito così da Gunther Grass , è ospite del Salone del Libro, dedicato quest’anno alla Germania. Ingo Schulze partecipa a Prendere Posizione, un progetto dello scrittore Andrea Bajani e di un gruppo di studenti che ci tengono a affermare che si può ancora prendere posizione di fronte a tutto.
E’ bello quando ci si incontra per parlare di libri e di cultura. E che soddisfazione condividere nella totale libertà opinioni e idee. E’ proprio questo che succede durante i nostri incontri di preparazione al Salone del libro, che ci vedrà impegnati quest’anno nell’intervista a tre scrittori diversi nelle loro storie d’origine e nello stile con cui si esprimono, ma accomunati dal desiderio di “prendere posizione” su questioni per loro fondamentali. Proprio
Anche durante le semifinali del Mundialibro Andrea Bajani, in qualità di arbitro, e Francesco Morgando, guardalinee e capo ultras, condurranno e controlleranno la validità delle partite. Andrea Bajani è nato a Roma nel 1975 e vive a Torino. Presso Einaudi ha pubblicato Cordiali saluti (2005 e 2008), Se consideri le colpe (2007 e 2009), il reportage sul lavoro precario Mi spezzo ma non m’impiego(2006), Domani niente scuola (2008), Ogni promessa (2010), Presente(2012, con Michela Murgia, Paolo Nori e Giorgio Vasta) e La
Margherita Oggero allenerà Il barone rampante di Italo Calvino durante la seconda semifinale del Mundialibro. Vive a Torino e ha insegnato in quasi tutti i tipi di scuola. Ha pubblicato il suo primo romanzo, “La collega tatuata”, con Mondadori nel 2002. Da quest’opera Luciana Littizzetto ha tratto il fortunato film “Se devo essere sincera”. Nel 2003, sempre con Mondadori, è uscito “Una piccola bestia ferita” che ha ispirato la serie
Le mosche del capitale di Paolo Volponi sara allenato da Federico Faloppa durante la seconda semifinale del Mundialibro Lavorò per l’Olivetti (1950-71), poi per la Fiat (1972-75), nell’area delle inchieste e relazioni sociali, anche con mansioni dirigenziali; senatore (1983 e 1987) nelle liste del PCI e (1992) del PRC. Esordì con raccolte di poesia (Il ramarro, 1948; L’antica moneta, 1955; Le porte dell’Appennino, 1960), che da modi tipicamente post-ermetici evolvono verso la forma del poemetto narrativo, preannunciando
Scrittore (Santiago de Las Vegas, Cuba, 1923 – Siena 1985). Narratore tra i più significativi del Novecento italiano, nella costellazione letteraria disegnata dalle sue numerose opere si ibridano compiutamente vocazioni e temi diversi, dall’impronta neorealistica degli scritti iniziali a quella allegorico-fiabesca della produzione più matura. Nella sua prosa, dove sono accolte e filtrate le più alte suggestioni del panorama letterario coevo e dove lo scrittore si rivela spregiudicato sperimentatore di linguaggi e generi, alla lucidità della descrizione analitica
Libera nos a Malo di Luigi Meneghello sarà allenato da Alessandro Perissinotto durante la prima semifinale del Mundialibro Luigi Meneghello è nato a Malo, Vicenza, nel 1922, è stato uno dei maggiori narratori italiani del Novecento. I suoi romanzi segnano dall’interno della vita di provincia e delle campagne un secolo di storia italiana, reinterpretata attraverso le piccole cose quotidiane. Peculiare della sua fluidità discorsiva era la sapiente mescolanza di termini
Alessandro Perissinotto allenerà Libera nos a Malo di Luigi Meneghello durante la prima seminfinale del Mundialibro. Nato a Torino nel 1964, insegna Teorie e tecniche delle scritture all’Università di Torino. Ha esordito come narratore nel 1997 ed è autore di undici romanzi. Le sue opere sono state tradotte in numerosi paesi europei e in Giappone. Con Piemme ha pubblicato nel 2011 Semina il vento e, nel 2013, Le colpe dei padri, secondo classificato
Ingo Schulze è nato nel 1962 a Dresda. Ha studiato Lettere classiche a Jena e lavorato come drammaturgo e redattore ad Altenburg. Dal 1993 vive a Berlino. Nel 1998 il “New Yorker” lo ha annoverato tra i “sei migliori giovani romanzieri europei” e “The Observer” lo ha citato tra i “ventuno autori di cui ci si ricorderà nel Ventunesimo secolo”. È membro dell’Accademia delle arti di Berlino e dell’Accademia tedesca
Katja Petrowskaja è nata a kiev nel 1970 e si è laureate a Mosca. Dal 1999 vive a Berlino, dove lavora come giornalista per alcune testate russe e tedesche. Forse Esther (Adelphi) è il suo primo romanzo.