Quest’anno il Salone del libro di Torino ha voluto entrare all’interno del tema culinario, lanciato dall’Expo 2015, proponendo un viaggio all’interno del nostro paese per scoprire e valorizzare le sue specialità. A questo proposito è intervenuta Maria Luisa Alberico, direttrice e presidente dell’associazione Donna Sommelier nata dalla sua passione per la gastronomia e l’enogastronomia.
Il suo lavoro nasce da una predisposizione professionale, ma anche personale in quanto, viaggiando, abbina sempre la cucina del territorio alla visita di monumenti e musei che stimolano la sua conoscenza e l’approfondimento sulle tradizioni del luogo. Partendo dall’Expo e dal padiglione dell’Italia, Alberico ha introdotto il patrimonio unico per varietà e ricchezza del nostro Paese, frutto di stratificazioni tra le varie culture venute a contatto con le popolazioni italiche. Il viaggio da lei proposto partiva da un menù completo di antipasti, primi, secondi e dolci, che girava attorno alla creazione di squisiti piatti nati dall’abbinamento dei più prelibati prodotti tipici delle varie regioni italiane. Successivamente ha concentrato il suo viaggio sul Piemonte, regione produttrice di vini pregiati e apprezzati da tutto il mondo ed esportatrice di prodotti tipici di altre culture, ma rielaborati e resi propri, come il caffè e il cioccolato.
Su questo punto è intervenuto Biagio Roggia, docente di Sala bar all’istituto alberghiero Giolitti di Torino; egli ha raccontato la storia del caffè attraverso leggende e fiabe in modo da coinvolgere il pubblico in questo viaggio all’insegna del gusto. Roggia ha spiegato come il caffè si sia diffuso nel mondo a partire dall’Etiopia e dallo Yemen, nazioni in cui nel 1500 il caffè veniva utilizzato addirittura come medicina; in seguito si è spostato a Venezia, grande centro di importazione ed esportazione del caffè in tutto il mondo, come testimoniato dalla commedia di Carlo Goldoni “La bottega del caffè“. Ha concluso il suo percorso fermandosi a Torino, dove il caffè si è diffuso grazie ai Savoia, i quali facevano da tramite con l’Italia e i commerci internazionali.
Insomma, il nutrimento può essere considerato, come ha affermato Alberico, “la base di partenza per collegare la storia del mondo”, l’elemento fondamentale per conoscere appieno usi e costumi dei vari popoli.
Non è, come si può pensare, “solo cibo”, ma piuttosto è ciò che accomuna intere popolazioni.
Gaia Baldacci
Gabriele Fabris
#RedazioneAlfieri
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